CONFINEMENT SERIES

MATT SCOBEY, SIMONE BERNO, KARLA LEYVA

They are a series of live performance projected on Friday´s at 11:30 am, through the Facebook and Instagram accounts of the Sybaris Collection, where we will explored  from art what are the implications of isolation regarding the t state of precaution where we were asked to take on the face of the Covid Panemic.

Karla Leyva

Karla Leyva is a total artist. She has explored practically all platforms of art.

KARLA LEYVA

Karla Leyva is a total artist. She has explored practically all platforms of art: video, photography, sculpture, installation and performance from political, philosophical and aesthetic perspectives. Born in Nuevo León, Mexico, her interests include concepts such as bipoder, anxiety, desire, problems around communication and the limits of contemporary art.

karla leyva

Karla Leyva

Carla

2019

Inkjet print on photographic paper

80 x 120 x 4.5 cm.

Adan

Karla Leyva

Adan

2019

Inkjet print on photographic paper

120 x 80 x 4.5 cm.

pieles doradas

Karla Leyva

Pieles Doradas

2020

Whitening and firming facial mask

Variable dimensions

Pieles

Karla Leyva

Pieles

2019

Whitening and firming facial mask

Variable dimensions

Karla Leyva

Antigüos mitos, nuevos dioses

2020

Live performance

Karla Leyva

Antigüos mitos, nuevos dioses

2020

Live performance

Simone Berno

Simone Berno is an Italian artist born in Padua in 1975. He has an extended production of figurative art in tables, replicated in a limited Series of lithography produced by…

POETIC HOTEL BY SIMONE BERNO

Poetic Hotel is a project that reinvents itself using art as a catalyst. This virtual site where installation, sculpture, photography, painting, literature, performance and Street art coexist uses time as a space of ephemeral creation where everything is possible. Located in Padova, Italy, the physical space is disabled for the public, who can follow what is happening inside only through digital media.

POETIC HOTEL

Manifesto

19 Gennaio 2020

IL POETIC HOTEL È UNO SPAZIO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
CHIUSO AL PUBBLICO ED INACCESSIBILE.

1. L’installazione
Il “Poetic Hotel” è un’installazione d’arte contemporanea allestita a Padova all’interno di un albergo abbandonato dal 1997, riaperto per la prima volta nel 2019.

Le stanze, lasciate come sono state trovate, nel loro stato di decadenza ed abbandono, sono diventate luogo di un’intensa e spontanea attività artistica realizzatasi in installazioni, pitture, sculture, foto, poesia, performance e altre forme di espressione artistica e poetica.

Gli artisti, “Ospiti” dell’hotel, hanno interagito e sono intervenuti nelle stanze e nei locali adibiti all’allestimento partendo dalle suggestioni del luogo, rielaborando la loro visione dell’hotel, dell’abbandono e della sospensione del tempo tra l’allora e l’attuale, rianimando di vita vissuta e vivente il tessuto di storia e di tempo che caratterizza questo luogo.

Il format, depositato in S.I.A.E, nasce da un’idea di Simone Berno che, con la partecipazione spontanea di altri 30 artisti ha realizzato l’opera in collaborazione sinergica e collettiva.

Un avvenimento straordinario lontano da ogni modalità usuale di diffusione dell’arte contemporanea, fuori da qualsivoglia circuito museale o di galleria. Una volta rielaborati gli spazi interni e le stanze, ultimate le installazioni e le performance, avviene il Check-Out ovvero il distacco definitivo dalle opere da parte degli artisti, conferite a loro volta a quella che potremmo definire ora la “persona artistica” “Poetic Hotel”.

QUESTO HOTEL È E RIMARRÀ CHIUSO AL PUBBLICO
Le stanze dell’Hotel sono inaccessibili. Le installazioni allestite al loro interno, relegate all’inesorabile usura del tempo, non potranno più essere ammirate dal vivo fin quando lo stabile non verrà abbattuto ed assieme ad esso sarà distrutta l’intera collezione di opere. Solo allora sarà possibile recuperarle, tra le macerie dell’Hotel

2. Il Poetic Hotel oggi: dall’installazione al progetto artistico
Il “Poetic Hotel” rappresenta un modo di concepire l’arte contemporanea nella direzione dell’innovazione, sperimentale e d’avanguardia, in cui l’espressione artistica si configura, prima ancora che come opera singola, come esperienza totale, immersiva e disorientante, un’installazione a tutto tondo, fuori da qualsivoglia supporto o coinvolgimento diretto dello spettatore, ospite, osservatore.

Questo spazio oggi si configura anche come officina e laboratorio culturale ed artistico, spazio di creazione e sperimentazione, fucina di idee in dialogo continuo e mutuale con l’ambiente esterno, rinascendo sempre come nuovo interlocutore nel tessuto urbano della città.

Per permettere che tale contaminazione artistica si realizzi, solo una parte del “Poetic Hotel” continuerà ad essere accessibile. In particolare, la Reception, visibile dalla vetrina dell’Hotel, il Pensatoio e lo Studio, definiti “terra di mezzo”, accessibili dagli artisti e, in casi eccezionali, anche da ospiti invitati a partecipare ad esperienze e performance. Un luogo di creazione e contaminazione, un’officina creativa fruibile ed attrezzata. Il “Poetic Hotel” è e sarà quindi punto di incontro, di condivisione e comunicazione tra artisti, performer, scrittori, critici, curatori e musicisti sensibili alle molteplici espressioni poetiche dell’arte.

3. L’integrità del Poetic Hotel
Il “Poetic Hotel” grazie all’apporto di tutti gli artisti coinvolti, si presenta come un’entità unica e integrata, una “persona artistica” appunto, in contrapposizione alle “persone fisiche o giuridiche” che ne han fatto parte nella vita reale.

In quanto tale, il “Poetic Hotel” è ciascuna e tutte le opere che lo compongono. Nessuna opera potrà essere eliminata o essere oggetto di compravendita essendo parte di un luogo pubblicamente inaccessibile e dunque formalmente inesistente se non nelle forme della riproduzione digitale.

Le stanze dell’Hotel rimarranno chiuse al pubblico a tutela degli spazi e dei luoghi allestiti con le opere d’arte, onde evitare che l’affluenza di visitatori ne alteri il microclima interno creatosi nei 23 anni di abbandono.

4. L’azione creativa dell’artista Ospite
In totale libertà creativa, l’unico vincolo per l’artista, imprescindibile, è stato, è e sarà la contestualizzazione del luogo, in quanto esso stesso impregnato dal passaggio di migliaia di persone alloggiate nell’hotel quando era attivo: centinaia di vite vissute (il cui passaggio è testimoniato negli storici dell’albergo) e ognuna delle quali ha lasciato una traccia del suo soggiorno, tra le pareti della sua stanza e quelle della hall. Ansie, amori, angosce, attese, suggestioni, paure, preoccupazioni che gli artisti hanno saputo e continuano captare stanza per stanza rendendo creativamente esplicite tutte queste emozioni e questi sentimenti attraverso le loro opere.

L’artista non solo si rapporta ad un luogo ma modella l’opera a partire dallo stesso (fattore di contesto), dando vita ad altri e mutevoli scenari attraverso installazioni e performance che raccontano storie inedite, personali o frutto di rielaborazioni, intrecciandosi con quelle di altri artisti, in interscambio continuo e spontaneo con la realizzazione in itinere del “Poetic Hotel”.

L’invito è dunque quello di accostarsi al margine di questo luogo custode di passioni dirompenti, rianimando di senso e sostanza gli ambienti di quello che un tempo è stato un luogo pulsante di vita (in questo caso, ne danno testimonianza gli archivi degli ospiti provenienti da ogni dove all’Hotel).

5. La poetica dell’inaccessibilità
L’arte del Poetic Hotel è un invito a cambiare lo sguardo sul mondo dell’arte entrando a farne parte, in un affondo creativo, ispirato dall’immaginare piuttosto che dal vedere, dal sentire che si fonda con il racconto degli artisti, con il racconto del tempo; andando a ricomporre la forma dell’opera d’arte tramite interfacce di condivisione contemporanee vengono rese così possibili nuove narrazioni delle installazioni e delle opere che lo compongono, rifacendosi alla memoria del luogo che le ospita, traducendola in forma visibile.

6. La componente performativa del Poetic Hotel
L’opera performativa si svilupperà all’interno dei locali e sarà accessibile solo in formato video e foto diffuse tramite media e proiezioni visibili dalla vetrina dell’Hotel. La produzione artistica si svilupperà anche tramite performance esterne dal “Poetic Hotel” ma comunque inserite nel progetto artistico, coerenti con la poetica del luogo e in accordo con la Direzione Artistica dell’attività performativa (firmate “Poetic Hotel” con oppure senza riferimento all’artista autore della performance).

Ogni artista avrà accesso al “Poetic Hotel” per un periodo limitato di tempo sufficiente a permettere la costruzione della performance. Completate le performance – definite preventivamente per forma espressiva, poetica e numero di repliche, e in accordo con la direzione artistica – l’artista tornerà ad essere semplice spettatore.

Il “Poetic Hotel” si presta ad essere luogo di performance come: Danza-Teatro, Video Sperimentali, Produzione Musicale e Poesia. In particolare, si distinguono due tipologie di performance che potranno essere sviluppate:

  1. Performance site-specific: performance il cui contenuto è strettamente connesso ad una stanza: elaborazioni, nuove visioni dell’istallazione d’arte contemporanea inaugurata con il Check-Out del 13 dicembre. Tali performance andranno sviluppate in stretto dialogo e in collaborazione con l’artista ideatore della stanza.
  2. Performance indipendenti: il performer (poeta, scrittore, ballerino, attore) può rivedere nel “Poetic Hotel” qualcosa di diverso, originale, che ha bisogno di nuova voce. In questo caso la produzione è totalmente indipendente ed è strettamente vincolata all’esperienza e all’interpretazione del performer all’interno del luogo.

7. La direzione Artistica
La direzione Artistica delle attività performative sarà temporanea e tramandata di anno in anno, da Art Director ad Art Director, previa consultazione tra l’ideatore del progetto, la proprietà del “Poetic Hotel” e la Direzione Artistica in carica. Una deroga alla regola del cambio di Direzione Artistica dopo un anno sarà consentita, se necessario, solo nel primo anno di attività, nel 2020, essendo il progetto in fase di sviluppo strutturale.

Matt Scobey

MATT SCOBEY is the founder of Formal Alchemy, a process driven Design and Fabrication studio. He has recently finished a series of residencies in…

MATT SCOBEY

Since confinement I have made four new works. Cast Concrete, Cast Acrylic, Copper Grounding Rod. I have also installed them on undeveloped lot in Marfa, Texas.

I will create a video walkthrough of the site and plan to have a conversation with Regina/Sybaris Collection about the work on her IGTV channel.

Most of the material I’ve been working with has been initially used for other projects or things I had around the studio before quarantine. Wood I use as form were previously used for pedestals. Cast Acrylic was bought as scrap for a discounted rate from a supplier I’ve worked with for years. The concrete had mostly been purchased prior to covid as well.

I spend a lot of time at home with my cat. I take drives on quiet farm roads and visit a nearby state park. I am surrounded by land and horizon. I had been putting off making these works in concrete before covid because I had been working everyday(3 jobs) and it takes a lot of energy to mix the concrete by hand.

Time passes strangely now. I am always aware of where the sun is in the sky. Any type of commitment seems overwhelming.

Prickly Pear, Ocotillo, Cholla, and ‘Horse Crippler’ are all in bloom. Yucca and Agave too.

A lot of businesses here have decided to stay closed even though stay at home orders have been lifted. Over the weekend the first local confirmed case was announced. The National Guard has come 2-3 weekends to do tests but only a very small percentage of residents have been tested. Our closest hospital is 25 miles away and has around 20 beds.

The last time we met was at a cafe near Parque Mexíco. I had been in CDMX for a few weeks and we made plans to try to meet in Paris as we were both headed that way soon. I assume everyone is having a different experience of this moment but it’s hard for me to imagine. The population of Marfa is 2,000 people and CDMX is over 25,000,000. I look forward to returning, maybe making a project or some artwork during my next visit. I find it to be a very beautiful and inspiring place.

Right now there are more birds, lizards, snakes, javelinas, and at least one cat seeing my work than people. That’s ok with me. I’m sure it will change in the months ahead.

I think about energy often. We cannot really create or destroy it. We do however absorb and transform energy. Probably in ways we cannot speak about or maybe don’t understand.

This work is always changing depending on the works location in relation to a ray of light and the viewers location in relation to the work at a specific time. I don’t consider the work to be ‘outdoor art’ but I do want it to always be in a space that receives good natural light throughout the day.

This site is an undeveloped lot on the North East edge of Marfa, Texas. A good friend bought it a few years ago and after we had a conversation about how I had become interested in finding ways to exhibit work outside the traditional gallery/museum context she offered to let me use the lot as a studio/exhibition space and invite guests out to view work there. Concrete Suite is the third body of work I have exhibited at the site. I placed the final work in this series Sunday May 24, 2020.